Presentazione

La predisposizione per l’apprendimento delle lingue è influenzata dal vissuto personale, dalle fortunate circostanze di essere stati immersi in ambienti multiculturali, o dall’ avere nel ‘proprio DNA’ più di una cultura. Ritengo che la professione di interprete sia fortemente consolidata se le lingue di lavoro, oltre alla propria lingua madre, sono state apprese in maniera naturale.

     Mi considero un ‘Third Culture Kid’, ovvero “una persona che ha trascorso una parte significativa della propria formazione in un paese diverso da quello dei genitori…” (David Pollock, 1999), essendo nata in Italia, cresciuta in America Latina, studiando in lingua inglese in scuole nordamericane. Tuttavia, parlare più di una lingua in famiglia ha costituito un elemento fondante della nostra tradizione. Mio padre, Paolo, e mio nonno, Stefano Burich, nacquero entrambi a Fiume sotto l’ impero austro-ungarico; mia nonna nacque invece a Budapest da genitori italiani. Mio nonno insegnava l’ungherese agli studenti di lingua italiana nella scuola elementare di Fiume, mentre mia nonna insegnava l’italiano agli studenti di lingua ungherese. Due germanisti di fama internazionale, Enrico Burich e Ladislao Mittner, sono stati il vanto della nostra famiglia.

Anche l’arte di tradurre fu espressa in maniera encomiabile da Ruth Hromatka, una cugina di mio padre, che visse a Forlì durante la seconda guerra mondiale. Un antenato, Eugen Kumicic, poeta e drammaturgo, scriveva in croato su temi istriani e, successivamente su aspetti legati alla storia croata, più vicini al suo ruolo di membro del parlamento croato nel 19 ° secolo.

     Con il bagaglio di lingue acquisite naturalmente vivendo all’estero, ho completato la mia formazione in interpretariato e traduzione a Roma, dove ho iniziato la mia carriera professionale. Sono membro ….., e ho svolto la mia professione prevalentemente per le istituzioni italiane in ambito diplomatico, nonché in organismi internazionali. (vedi CV).

Sono anche formatore di interpreti e traduttori presso l’Università del Salento (Lecce, Italia).